William Zanca nasce a Montefiore Conca (Rimini) il 25 ottobre 1964.
Ciò che più appassiona, fin da giovanissimo, William Zanca sono il
disegno e la pittura, quindi diventa inevitabile per lui approdare
ad Urbino, città che ama e nella quale si “immerge” anima e corpo
sin dai primi anni della sua formazione.
Ad Urbino consegue il titolo di Maestro d’Arte in “grafica
pubblicitaria” all’Istituto d’Arte, proseguendo gli studi
all’Accademia di Belle Arti nella sezione Pittura. I docenti più
importanti per la sua formazione artistica sono stati Pier Paolo
Calzolari, Omar Galliani, Elio Marchegiani, e fuori dall’ambito
accademico, conosce personalmente, nel suo studio romano, Enzo
Cucchi.
Alla fine degli anni ‘80 ed i primi anni ‘90 inizia ad esporre ad
Urbino, Roma, Riccione e Norimberga. Oltre al disegno ed alla
pittura, è la materia degli oggetti che affascina maggiormente
William Zanca e questa passione lo porta inevitabilmente a
misurarsi con la scultura.
Tutta la ricerca svolta sulla materia, dagli anni ottanta ad oggi, affina la sua percezione di quanto materiale produce l’essere umano, oltre a quello già esistente in natura, e di quanto il materiale di “rifiuto” possa essere prezioso per un artista.
Le prime creazioni che lo portano a concepire gli attuali
lavori, che trasformano le lattine di rifiuto in opere d’Arte, sono
infatti assemblati con quello che il mare restituisce sulle
spiagge creando animali fantastici e totem.
Gli ultimi anni dal 2015 ad oggi sono dedicati alla ricerca di come
utilizzare il “rifiuto” che più si avvicinava a quello che oggi
William Zanca considera il suo mezzo di espressione primario, la
lattina. Infatti l'alluminio che compone le lattine è uno dei
materiali più tossici esistenti, sia in estrazione che in fase di
smaltimento, quindi la "sfida alchemica" di utilizzare una materia
tossica in un elemento altamente estetico, un gioiello luccicante,
è la massima espressione della “rigenerazione” che si possa
desiderare in Arte.
William Zanca è entrato a far parte del gruppo di artisti,
conosciuti con il nome R.A.M. - Regenerative Art Group, poi
premiato nel 2016 presso il Quartier Generale delle Nazione Unite a
New York assieme ad altri artisti e progetti
delle Rosini Gutman Collection.